ADI-SD PUGLIA
Bari, 12 aprile 2019
Giornata Nazionale di Studi
“Letteratura e Politica tra ‘900 e
Anni Duemila”
Documento finale
Ho impiegato molto tempo per capirlo.
Bisogna farsi viaggiatori
per decifrare i motivi che hanno spinto tanti a
partire
e tanti altri ad andare incontro alla morte.
Sedersi per terra intorno a un fuoco
e ascoltare le storie di chi ha voglia di raccontarle,
come hanno fatto altri viaggiatori fin dalla notte dei
tempi.
(A.
LEOGRANDE,
La
frontiera)
Se la letteratura è un viaggio nella vita degli uomini, essa
è anche un fatto politico.
Se la lettura e l’interpretazione dei testi letterari servono
a costruire ipotesi di senso e ad interrogarsi sulla realtà, per confermare
valori condivisi pur nella pluralità degli sguardi e delle esperienze, l’insegnamento
della letteratura è anche un fatto
politico.
Se la letteratura concorre alla costruzione sociale del
sapere, essa è dunque un fatto politico.
Se la letteratura si offre come custode di una comune eredità
culturale e consente insostituibili esercizi di memoria, oggi più che mai
necessari e urgenti, essa è ancora un fatto politico.
Se la letteratura ha rappresentato e continua a costituire per
l’Italia - nella relazione con l’Europa e con il mondo - una straordinaria ricchezza
di sentimenti e di pensiero, di reciproca accoglienza, di idee e di linguaggi, questo
è un fatto
politico.
Pertanto, fedeli al ruolo politico e istituzionale di Insegnanti di Italiano nella Scuola di
iniziativa statale, affermiamo:
·
la
necessità che il Sistema Scolastico Nazionale resti ancorato ai principi
costituzionali di unità e sussidiarietà, al riparo dall’impoverimento
socio-culturale di pericolose e anacronistiche
derive regionalistiche;
·
la
necessità di avvicinare sempre più e meglio l’istruzione liceale e la
formazione tecnico-professionale, nella prospettiva del potenziamento della
crescita culturale di tutti i nostri giovani studenti;
·
la
necessità di ripensare i curricula
secondo criteri che incrementino il monte ore complessivo dell’insegnamento
della lingua e letteratura italiana;
·
la
necessità di superare l’angusta prospettiva dell’individualismo e della
competizione nella scuola, cui lessico, normative di tipo economicistico e
forme di valutazione standardizzata hanno inferto colpi durissimi, rendendo marginali
gli spazi del dialogo e della solidarietà;
·
la
necessità di mantenere un rapporto vigile, critico e propositivo con il MIUR.