02/05/19

Documento finale giornata di studi ADI SD Puglia


ADI-SD PUGLIA
Bari, 12 aprile 2019
Giornata Nazionale di Studi
“Letteratura e Politica tra ‘900 e Anni Duemila”
Documento finale

Ho impiegato molto tempo per capirlo.
Bisogna farsi viaggiatori
per decifrare i motivi che hanno spinto tanti a partire
e tanti altri ad andare incontro alla morte.
Sedersi per terra intorno a un fuoco
e ascoltare le storie di chi ha voglia di raccontarle,
come hanno fatto altri viaggiatori fin dalla notte dei tempi.
(A.   LEOGRANDE,  La frontiera)

Se la letteratura è un viaggio nella vita degli uomini, essa è anche un fatto politico.
Se la lettura e l’interpretazione dei testi letterari servono a costruire ipotesi di senso e ad interrogarsi sulla realtà, per confermare valori condivisi pur nella pluralità degli sguardi e delle esperienze, l’insegnamento della letteratura è anche un fatto politico.
Se la letteratura concorre alla costruzione sociale del sapere, essa è dunque un fatto politico.
Se la letteratura si offre come custode di una comune eredità culturale e consente insostituibili esercizi di memoria, oggi più che mai necessari e urgenti,  essa è ancora un fatto politico.
Se la letteratura ha rappresentato e continua a costituire per l’Italia - nella relazione con l’Europa e con il mondo - una straordinaria ricchezza di sentimenti e di pensiero, di reciproca accoglienza, di idee e di linguaggi, questo è  un fatto politico.
Pertanto, fedeli al ruolo politico e istituzionale  di Insegnanti di Italiano nella Scuola di iniziativa statale, affermiamo:
·        la necessità che il Sistema Scolastico Nazionale resti ancorato ai principi costituzionali di unità e sussidiarietà, al riparo dall’impoverimento socio-culturale di pericolose e anacronistiche  derive regionalistiche;
·        la necessità di avvicinare sempre più e meglio l’istruzione liceale e la formazione tecnico-professionale, nella prospettiva del potenziamento della crescita culturale di tutti i nostri giovani studenti;
·        la necessità di ripensare i curricula secondo criteri che incrementino il monte ore complessivo dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana;
·        la necessità di superare l’angusta prospettiva dell’individualismo e della competizione nella scuola, cui lessico, normative di tipo economicistico e forme di valutazione standardizzata hanno inferto colpi durissimi, rendendo marginali gli spazi del dialogo e della solidarietà;
·        la necessità di mantenere un rapporto vigile, critico e propositivo con il MIUR.