23/03/10

Un importante documento


                                        DOCUMENTO DELLE ASSOCIAZIONI

Le associazioni scientifico-disciplinari, qualificate presso il MPI, firmatarie di questo documento, esprimono una notevole preoccupazione per alcuni episodi recenti che sembrano marcare in modo piuttosto discutibile l’itinerario fluido e lontano dall’essere istituzionalmente riconosciuto della formazione dei docenti in servizio e, in particolare, di quelli che aspirino a svolgere il ruolo di tutor nei vari corsi di e-learning finanziati dal Ministero e affidati all’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex-INDIRE) o agli Uffici Scolastici Regionali.

Ci si riferisce in particolare alla lettera circolare inviata il 22 febbraio scorso dal dott. Massimo Radiciotti, direttore dell’ANSAS, a tutte le associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti, oltre che alle organizzazioni sindacali, ai Direttori generali degli UU.SS.RR e ai dirigenti scolastici. Primi destinatari di tale lettera: i tutor con contratti in essere nel presente anno scolastico. In tale lettera si sottolinea che, l’anno prossimo, saranno valutati in modo “molto consistente”, nei bandi pubblici per il reclutamento dei tutor, i titoli che documentino il conseguimento di qualcuno dei molti master offerti dalle Università italiane.

Tale circolare del direttore dell’ANSAS è stata seguita, pochi giorni dopo, da una lettera (datata 25 febbraio) inviata alle associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti da parte della prof.ssa Stefania Fuscagni, presidente dello IUL. Vi si spiega che lo IUL (Italian University Line) è una “università telematica, pubblica, non statale” nata da un consorzio tra cinque università italiane e la medesima ANSAS, dove ha la propria sede; e si annuncia ,che sono aperte le iscrizioni ad un master di primo livello (per iscriversi al quale è dunque sufficiente una semplice laurea triennale), dal titolo “Trasformare gli ambienti di apprendimento: ruolo, strategie e competenze del tutor per la formazione in servizio degli insegnanti”. Le associazioni degli insegnanti, contestualmente, vengono invitate a partecipare ad una riunione a Firenze e a visitare, per maggiori informazioni, il sito web della IUL (www.iuline.it), dove si scopre che l’iscrizione al master in questione costa 1440 euro, mentre non si hanno ulteriori notizie né sul corpo docente né sul regolamento del master, di cui viene indicato il solo direttore.

Dopo questa sconcertante sequenza ravvicinata di circolari, le associazioni scientifico-disciplinari GISCEL, LEND, ADI-SD e AICC, facenti parte, con propri esperti, del Comitato Tecnico Scientifico del progetto Poseidon e PON Poseidon per l’educazione linguistico-letteraria in un’ottica plurilingue, in una lettera indirizzata al dott. Radiciotti, hanno espresso sia richieste di chiarimento che precisazioni al riguardo.

Infatti

1) è certo giusto che la selezione di tutor e formatori debba avvenire mediante istituzione di graduatorie che premino il possesso di titoli professionali e culturali adeguati e pertinenti, compresi i master ma senza dimenticare eventuali altri titoli, ben più rilevanti, di dottorato di ricerca, di specializzazione,  legati a pubblicazioni scientifiche, ecc. Dichiarare il peso “particolarmente consistente” di un master qualunque, per di più di primo livello, rischia invece di far passare in secondo piano il possesso persino di una laurea specialistica o magistrale o di una laurea (almeno quadriennale) conseguita con i vecchi ordinamenti universitari;

2) il criterio per valutare il peso dei vari titoli citati è certo quello della pertinenza; ma, anche quando si tratti di selezionare tutor online, è utile ricordare che, in numerosi corsi di blended e-learning come Poseidon, il tutor non è una figura meramente tecnica che faciliti l’accesso alla piattaforma o agevoli la discussione nei forum. E’ e deve essere, piuttosto, docente esperto negli argomenti che, pure nella modalità del cooperative e-learning,   vengano discussi dai corsisti; deve essere in grado di stimolarli verso approfondimenti, di consigliarli nelle attività di sperimentazione da condurre in classe, di sintetizzare le problematiche discusse per orientare il dibattito verso punti ancora lasciati in ombra, ecc. ecc.;

3) numerosi docenti tutor esperti del tipo suddetto sono stati già formati in vari corsi e progetti ministeriali realizzati dal MPI sia con l’ANSAS che con varie Università italiane, e con il contributo frequente di molte associazioni disciplinari di insegnanti. Si ricordano, in particolare, le due generazioni di tutor formatesi con i corsi nazionali Poseidon ed ora in parte utilmente attivi come tutor nel PON Poseidon delle quattro regioni del Sud interessate o nei corsi Poseidon organizzati (o in fase di approntamento) con vari Uffici Scolastici Regionali. Ma si può ricordare anche la formazione di numerosi tutor realizzata mediante il progetto, sempre di e-learning, Azione Italiano L2, che ha poi generato l’attivazione, in varie sedi, di corsi per docenti in servizio, con il tutoraggio dei docenti formatisi nei corsi nazionali e utilizzando la piattaforma (ancora disponibile) costruita presso l’Università di Venezia;

4) riteniamo non accettabile che i ‘titoli’ professionali e le competenze, anche tecniche, acquisite dai tutor formatisi all’interno di tali progetti rischino di non contare affatto, nella valutazione, a tutto vantaggio di chi consegua uno dei master caldamente raccomandati. Tanto più che si tratta di master a pagamento, che pescano la propria utenza proprio tra coloro cui in questi anni è stato fatto sperare un qualche riconoscimento delle competenze di fatto conseguite e certificate da attestati di frequenza ai corsi e dalle azioni di tutoraggio condotte, assoggettate a continuo monitoraggio da parte di esperti;

5) ricordiamo che non è opportuno disperdere il grande patrimonio di competenze professionali maturato in questi anni nella scuola e dai docenti sia grazie al lavoro delle associazioni professionali di insegnanti, sia grazie ai numerosi progetti ministeriali di formazione, tra cui quelli sopra ricordati, per i quali è stato speso parecchio denaro pubblico. E sottolineiamo, in particolare, la non opportunità che l’ANSAS caldeggi o partecipi alla formazione di personale che dovrà essa stessa valutare e reclutare, sostenendo master (o altro) della cui organizzazione-gestione sia corresponsabile, con iscrizioni a pagamento. E’ persino superfluo sottolineare il grande ed evidente conflitto di interessi che ne scaturirebbe.

Più in generale, possiamo ricordare che diffidiamo altamente di molte delle sempre più numerose iniziative che spingono i docenti (e in particolare i precari della scuola) a procacciarsi titoli professionali da acquisire a pagamento, frequentando master o altri corsi online o meno.

Infatti, nel quadro 

- di tagli enormi di risorse che investono la scuola pubblica e statale e che prevedono la perdita, in tre anni, di ben 140.000 posti di lavoro tra personale docente e ATA;
- di analogo taglio di risorse alle Università, con turn over non garantito se non per il 50% e con finanziamenti sempre più esigui;
- dell’abolizione delle SSIS (Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) e della non definizione dei corsi di laurea sostitutivi e volti alla formazione iniziale degli insegnanti,

assistiamo da una parte al fiorire di corsi vari, tra cui master offerti a (spesso lauto) pagamento da Atenei in sofferenza che sperano così di fare cassa, in percorsi e specializzazioni spesso improvvisate e quasi inutili e, dall’altra, alla collezione di titoli e titoletti da parte di laureati disoccupati che sperano di cumulare in questo modo un punteggio utile per arrivare, prima o poi, a ottenere una supplenza o un qualche incarico.

Siamo associazioni scientifico-disciplinari e professionali di insegnanti disposte, come in passato, a continuare nella nostra collaborazione con il Ministero e con l’ANSAS, almeno per progetti che consideriamo di qualità. Ma riteniamo doveroso sottolineare i punti sopra illustrati, sperando che le nostre perplessità siano prese in seria considerazione da chi di dovere e sperando che maturino quanto prima tempi migliori per il mondo della scuola, dell’Università e della ricerca pubblica e per chi lavora e studia in tale mondo, cruciale per la formazione dei cittadini e per lo sviluppo del nostro Paese.

GISCEL (Gruppo di Intervento e di Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica)
LEND (Lingua e Nuova Didattica)
ADI-SD (Associazione degli Italianisti- Sezione Didattica)
AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica)
ADILT (Associazione Docenti Italiani Lingua Tedesca)
AIF (Associazione per l'insegnamento della fisica)
AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia)
ANIAT (Associazione Nazionale Insegnanti Area Tecnologica)
ANILS (Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere)
A.N.I.TEC. (Associazione Nazionale per l' Insegnamento della Tecnologia)
CLIO ’92  (Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia)
SIEM (Società Italiana per l'Educazione Musicale)
TESOL-Italy (Teachers of English to Speakers of Other Languages)
LANDIS (Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia)
 ANISN (Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali)
DD-SCI (Divisione di Didattica chimica- Società Chimica Italiana)
AISPIS (Associazione Ispanisti Italiani Scuola)

Hanno firmato inoltre:
ANFIS (Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori)
per l’UGI (Unione Geografica Internazionale), Giuliano Bellezza, che ne è il Vicepresidente
CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti).

A QUESTO LINK: http://www.orizzontescuola.it/node/5580  L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE presentata da un gruppo di parlamentari PD sulla base del documento.